Dissonanze compie dieci anni e festeggia con una line up davvero eccezionale. Il festival che nel corso degli anni ha portato a Roma il meglio dell'arte performativa mondiale, continua la sua attività di ricerca per offrirci nuovamente il meglio.
L'edizione di quest'anno fa una dichiarazione d'intenti già con la "cerimonia d'apertura" al Chiostro del Bramante: di idee nella musica contemporanea ce ne sono ancora molte e noi siamo pronti a mostrarvelo. Ben Frost ci metterà di fronte alle nostre paure più recondite e ci farà ricordare le nostre origini ancestrali utilizzando suoni taglienti come l'acciaio e cupi come l'ululato di un lupo.
Nico Vascellari ci stupirà come al suo solito con atto performativo, chi ha già visto i suoi lavori, che vanno dalle installazioni, ai concerti, alle performances (52a Biennale di Venezia, Dissonanze 8, Netmage), sa che il suono/rumore e lo stupore sono i suoi territori preferiti, odori, gesti, simboli, vibrazioni si fondono nella sua improvvisazione.
Assume Vivid Astro Focus & La Chatte daranno vita ad uno show fatto di luci, colori, nebbia e artifizi scenici e Black Fanfare ci condurrà in un viaggio tra beat analogici e digitali. Questa parte del festival è realizzata in collaborazione con NERO, dopo il successo dello scorso anno, con l'Ara Pacis trasformata in una location d'eccezione per un aperitivo che ha fatto sentire il pubblico di Dissonanze più vicino ai newyorkesi, per l'atmosfera che si respirava, non vediamo l'ora di essere a quest'opening d'eccezione.
La notte ci mette di fronte ad una scelta, almeno per qualche ora, da un lato, al Palazzo delle esposizioni, la sperimentazione e il suono puro con Moritz von Oswald Trio e Richie Hawtin negli abiti di Plastikman; dall'altro, al Room 26, il party che si auto genera dalle strade, dalla città, che assorbe i suoni urbani e li trasforma in groove con Neon Indian, Tim Sweeney e Rub'N'Tug.
Due facce della stessa medaglia, il dancefloor visto da due prospettive opposte, ma stranamente due approcci totalmente diversi possono portare a sensazioni simili come lo straniamento.
Il secondo giorno di festival si svolge tutto al Palazzo dei Congressi, sui tre stage Salone della Cultura, Terrazza e Foyer Aula Magna si alterneranno gli artisti più significativi degli ultimi anni come Jamie Lidell, Pantha du Prince, Martyn, Shackleton, Joris Voorn, al fianco di nomi oramai classici dell'elettronica come Jeff Mills e novità fresche fresche come Darkstar, Nosaj Thing, Seth Troxler, The Phenomenal Handclap Band. Inoltre ci saranno progetti nuovi realizzati da nomi già conosciuti come King Midas Sound diatro al quale si cela The Bug e Gonjasufi feat The Gaslamp Killer autore di uno degli album più interessanti degli ultimi mesi uscito per Warp Records al quale hanno collaborato artisti del calibro di Flying Lotus e Mainframe.
Per completare l'opera, come sempre uno spazio per i talenti nostrani che meglio sanno proporsi sulla scena internazionale, come Marco Passarani e Mass Prod.
Chiude il cerchio un ritorno importante come quello di Gil Scott-Heron, che dopo circa dieci anni incanta con “I'm New Here” un album intenso e significativo come non se ne vedono spesso.
Ma Dissonanze ha voluto ancora superarsi, e per chi non riesce a sopportare una domenica vuota dopo una massiccia dose di musica di qualità, c'è l'Ara Pacis. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della video arte nelle suoi aspetti più evoluti con Nexus (A/V), Quayola (A/V), Edwin van der Heide (Live), United Visual Artists (A/V), una sorta di festival nel festival al quale vale la pena dedicare un post a parte, non capita spesso di vedere a Roma 4 performance del genere.
Cosa dire, l'anno scorso dopo Dissonanze 9, ci eravamo lasciati nell'attesa del decennale, tra poco più di un mese il fatidico week end arriverà e vivremo una nuova esperienza che sicuramente ci farà attendere un nuovo anno per ripeterla ancora una volta.
More info:
Articoli correlati:
CONTAINER - Raster Noton e Minus insieme a Roma